Design 101 – IL RUOLO DELLA GRIGLIA

9 - 03 - 21 | Legal design | 0 commenti

Episodio 2 – IL RUOLO DELLA GRIGLIA

Nel secondo appuntamento delle nostre “pillole” attraverso le quali proviamo a dare una logica (un ordine?) a questo strano e spaventoso mondo della grafica e del design, affronteremo una questione particolarmente importante per tutte le discipline relative all’estetica: il ruolo della griglia.

Qualcuno pensa che per celare il disordine sia sufficiente sparpagliare le cose o nasconderle. Intendiamoci non è un approccio molto sofisticato, ma la sua efficacia è garantita. Infatti, rimboccandosi le maniche, la stanza sarà liberata dal caos rapidamente e rimarrà in ordine per qualche giorno. Se siete alla ricerca di un successo nel lungo periodo per addomesticare la complessità, però, diventa necessario adottare uno schema di organizzazione valido.

L’organizzazione – infatti – fa apparire un sistema di molti elementi come se fosse costituito da pochi.

Una buona grafica non può far sembrare una stanza in disordine. Questo potrebbe rovinare l’ “aestethic-usability effect”. Quindi rimbocchiamoci le maniche per davvero e iniziamo a lavorare.

La prima regola è ordinare, dare il posto giusto alle cose.

Ma prima cerchiamo di fare chiarezza: cos’ è una “stanza” per un grafico?

La stanza (o le stanze) per un grafico, sono i formati che costituiscono il supporto stesso su cui si esegue il lavoro, proprio come accadeva con i dipinti: già Alberti nel 1435 definiva i quadri (dipinti) come finestre sul mondo; cioè spazi delimitati, che definiscono il luogo del contenuto.

Nella storia troviamo i più disparati formati: cerchi, ovali, edicole mistilinee. Tuttavia, se pensiamo ai formati, possiamo dire con estrema certezza che la storia ha sancito il trionfo del rettangolo, per più di qualche ragione. Del resto è un rettangolo un libro, una finestra, una foto, lo schermo della televisione, quello del tuo cellulare.

Individuata la stanza, iniziamo a metterla in ordine.

Il ruolo della griglia.

Il modo più comune – una volta chiarito il formato – è l’uso della griglia.

La griglia risponde all’esigenza di organizzare lo spazio, poi le cose. La griglia è una gabbia grafica, fatta di linee verticali e orizzontali, è invisibile, ed esiste anche con un solo oggetto inserito all’interno del foglio. Infatti nessun oggetto viene percepito come unico o isolato dal resto, vedere qualcosa significa assegnargli il suo posto nel tutto: una collocazione nello spazio, una valutazione della sua dimensione e della sua distanza rispetto ai bordi, il vuoto stesso che la circonda.

Ogni volta che osserviamo qualcosa, tendiamo a centrare nello sguardo l’oggetto del nostro interesse. Se una cosa occupa il centro, ci sta dicendo “ragazzi qui si parla di me”. Può sembrare un’affermazione ovvia, ma comporta in realtà una serie di assunti culturalmente molto articolati. Si suppone infatti che qualcosa è centrato perché instaura un rapporto privilegiato con la cornice che gli sta intorno.

Un secondo oggetto nella stanza.

Bene, adesso, abbiamo inserito il primo oggetto… cosa succederebbe se provassimo ad aggiungerne altri?
Un secondo elemento, instaura con il primo e con il supporto (la stanza stessa) un rapporto di reciprocità, così aggiungere più elementi rende il gioco sempre più complicato.

L’organizzazione, quella della griglia grafica, diventa così un fondamento.
Infatti, queste linee invisibili – conosciute solo da chi progetta con la grafica – stabiliscono i rapporti reciproci tra le cose, stabilendo gli allineamenti e il rapporto con lo spazio vuoto e quello occupato da qualcosa.

Così, ad esempio, accade nella tipografia dove la typeface è allineata e non sparpagliata per il foglio; le illustrazioni seguono le medesime leggi.

Ma la griglia è utile anche a stabilire la gerarchia tra gli oggetti: attraverso questo stratagemma possiamo stabilire dove dovrà focalizzare l’attenzione di chi guarda e cosa sarà invece un’informazione secondaria.

Una buona organizzazione ottimizza la comunicazione.

Di fatto, è risaputo che il buon aspetto di un documento migliorerà la sua efficacia, la sua fruibilità.
La logica della gabbia grafica pone le basi per un’ottima organizzazione e spesso segue le regole del formato. A volte per organizzare la stanza si usa la matematica, la sezione aurea, c’è chi mescola i metodi più disparati. L’obiettivo rimane lo stesso: trovare la regola che organizza il caos.

Adesso che aspetti? Non continuare a nascondere le cianfrusaglie sotto al letto, organizza il tuo spazio!

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