Design Thinking: Empathize

3 - 02 - 22 | Legal design, Legal design | 0 commenti

La parola più “calda” del processo di Design Thinking è Empatia.

Si tratta di una parola che rappresenta l’apertura del design thinking verso l’essere umano come fruitore di un “oggetto”. Grazie all’empatia, infatti, è possibile progettare e ideare prodotti, strumenti e processi che riescono a dare risposta a bisogni ben definiti di alcune specifiche persone.

Che vuol dire Empatizzare?

Preoccuparsi di conoscere e comprendere l’utente finale che dovrà fruire del prodotto del processo. Ciò è necessario per creare un oggetto utile e che riesca a raggiungere uno scopo, risolvere un problema. 

Come si fa?

Nella fase “Empathize” bisogna fare un vero identikit di CHI dovrà usare il prodotto. A questo fine è importante scandagliare le sue caratteristiche, come: – età, interessi, bisogni, – modo di pensare e abitudini, – come si muove nel contesto rilevante. Tutto questo lo si fa: – osservando – ascoltando – incontrando le persone in “Target”.

Se questo contenuto ti è stato utile, resta sintonizzato per scoprire le altre fasi del modello Stanford di Design Thinking per l’applicazione del Legal Design.

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