Font Serif e Sans Serif: te li spiega HEU

28 - 12 - 21 | Legal design | 0 commenti

Font serif e sans serif, cosa sono e quali sono le differenze. 

Partiamo da cos’è un font. 

Quante volete hai sentito pronunciare questa parola: “font”? 

Oppure, quante volte hai sentito dire “dobbiamo scegliere il font giusto”? 

In effetti, quando si lavora ad un documento, scegliere il font più adatto è davvero essenziale, principalmente per ottenere ottimali legibility e readability. 

Spesso, però, si confonde la parola “font” con la parola “carattere”. 

In effetti i due termini in italiano, soprattutto in ambito digitale, sono di frequente usati come sinonimi ma, in realtà, tra i due c’è differenza. 

Il carattere è:

  • una lettera
  • un segno di interpunzione o un simbolo

Per esempio: “A” oppure  “ ; ” o ancora “ £ ”

Per font si intendono, invece, tutti i caratteri (dell’alfabeto) disponibili in certe dimensioni, stile e peso di una particolare foggia (Microsoft Press Computer Dictionary, 1994). 

Quindi un font è composto dall’insieme di caratteri che presentano la stessa impostazione formale. 

Ma che significa font Serif o Sans Serif?

I font si distinguono, principalmente, in due grandi famiglie: serif e sans serif. 

Font Serif, o “graziati”. 

Questi font hanno degli elementi, le “grazie”, che li rendono più “aggraziati”. 

Ma come si riconosce quindi un font “graziato”? Semplice: i caratteri scritti con font serif presentano degli allungamenti alle estremità del singolo carattere.

Per esempio, sono font Serif il Times New Roman e i Bodoni. 

Font Sans Serif, o “bastoni” o anche detti “lineari”.

Sono font senza le grazie, senza quelle codine su ogni carattere. 

I caratteri, in questi tipo di font, risultano avere una linea pulita. 

Quando si usano i font serif e quando i sans serif? 

La risposta è: dipende. 

Dipende in primis dallo scopo del documento che bisogna redigere, dal contesto di fruizione, dal supporto su cui verrà scritto il testo, dal destinatario e da altri fattori. 

Tuttavia, in linea generale si può affermare che: 

I font serif sono sempre stati molto usati sulla carta stampata (e ancora lo sono). Ad esempio, il font Garamond è molto diffuso per la stampa di romanzi. Questo perché i font con grazie rendono la lettura di testi lunghi più veloce e scorrevole grazie alle codine che “legano” i caratteri l’uno all’altro. 

I font sans serif invece sono molto frequenti sul web (perché si leggono bene anche se le dimensioni dei caratteri sono molto ridotte), per testi brevi o titoli. 

Se ti è piaciuto il nostro articolo, resta sintonizzato per non perderti il prossimo.

Pronto ad automatizzare il tuo modo di fare contratti?